Con i ritratti della gente comune racconto la realtà

Con i ritratti della gente comune racconto la realtà

Dalla prima polaroid al fotogiornalismo, la storia del fotografo sordo Mirko Torresani

Mirko Torressani ha incontrato la fotografia a 6 anni, quando Polaroid in mano, si divertiva a scattare foto.

Non aveva consapevolezza di cosa volesse dire raccontare la realtà attraverso le immagini, ma lui era attratto da quell’oggetto, la macchina fotografica, e dalla sua magia.

Una magia che ha continuato a incantarlo fino ai 14 anni, quando durante un laboratorio di fotografia a scuola, ha scoperto cosa volesse dire la parola “negativo”.

E l’incanto si è trasformato prima in passione e poi in professione.

A 18 anni ha ricevuto in regalo la prima reflex con cui ha sperimentato, scoperto fotografando grattacieli, paesaggi, poi ha frequentato due corsi che hanno cambiato completamente la sua vita: un corso di fotogiornalismo e street photography, grazie ai quali ha trovato la sua strada. La strada del reportage.

“Ho passato molto tempo a scattare foto senza capire quale fosse la direzione giusta per me. Poi un giorno ho visitato una mostra di Robert Capa. Le sue foto in bianco e nero, i suoi reportage mi hanno folgorato. Sapevo a cosa volevo dedicarmi. I corsi mi hanno aiutato a imparare la tecnica giusta”.

Anche se la tecnica da sola non basta e dalle foto di Mirko emerge la passione, uno sguardo istintivo che sa cogliere le espressioni, le emozioni.

“Secondo me non c’è una differenza fra un fotografo udente e uno sordo. Forse l’attenzione per i dettagli. Le persone udenti partono con una idea e poi sentono e scattono, mentre io parto dalla mia sensibilità che mi guida”.

La passione di Mirko sono i ritratti. “Amo fotografare le persone. Sono attratto da persone semplici e realizzare reportage su storie di vita intense, segnate dal dolore e dalle difficoltà”.

Tra i suoi reportage più toccanti c’è quello realizzato in Calabria: ritratti di carbonai sul cui volto sono impresse le tracce di una vita di duro lavoro. Sono le tracce nere del carbone, quello per cui molti di loro si sono ammalati di tumore.

Ma non solo, Mirko viaggia in tutto il mondo con la sua macchina fotografica.

Nel 2016 è arrivato sin nella misteriosa Maramures in Romania, una regione in cui il tempo sembra essersi fermato ed è scandito dallo scorrere delle stagione.

Attraverso i ritrratti in bianco e nero della gente del posto, Mirko ha raccontato i festeggiamenti della Pasqua Ortodossa, tra vita quotidiana, tradizioni religiose e riti popolari.

“Il mio obiettivo è arrivare al livello dei professionisti più bravi, che sono quasi tutti udenti. Non ci sono sordi”, dice il fotografo e continua, “voglio essere riconosciuto dai colleghi udenti più bravi”.


Parte dei suoi lavori sono visibili all’interno del suo sito web www.mirkotorresani.com o durante le mostre personali, come Null’altro oltre gli occhi, curata da Federicapaola Capecchi e
organizzata a Milano presso la Casa Museo Spazio Tadini nel gennaio 2023.


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