Il riconoscimento della Lingua dei Segni a Malta è realtà!

Il riconoscimento della Lingua dei Segni a Malta è realtà!

Il 16 marzo 2016 resterà una data storica per la comunità sorda maltese, ma anche per la nostra che ancora una volta vede un paese europeo lavorare e raggiungere un obiettivo per noi lontano: il riconoscimento della Lis. Un tema ancor più attuale in questi giorni di audizioni al Senato che fanno ben sperare.

Ma qual è stato il processo che ha portato al riconoscimento della Lingua dei Segni maltese? Ne abbiamo parlato con Marie Alexander, linguista e docente presso l’Università di Malta, e Steven Mulvaney, Presidente della Deaf People Association Malta, associazione nazionale sordi maltese.

“Potrei affermare che la consapevolezza e l’orgoglio per la Lingua dei Segni maltese si è diffuso in occasione del lavoro per la realizzazione del dizionario”, ha dichiarato Marie Alexander. “Fred Benzina, inoltre, ha dato impulso alla creazione dei Deaf Club maltesi e dell’interpretariato in Lingua dei Segni maltese”.

La testimonianza del presidente della Deaf People Association Malta permette di inquadrare a livello politico il cammino verso il riconoscimento. “Quando sono stato eletto Presidente 4 anni fa, il paese si stava preparando alle elezioni”, ricorda Steven Mulvaney. “La nostra associazione organizzò un evento con i rappresentanti dei tre partiti principali, ai quali fu chiesto di presentare il proprio programma alla comunità sorda maltese, spiegando la propria posizione sui temi legati alla sordità”. I partiti promisero tutti di inserire il riconoscimento della LSM, la Lingua dei Segni maltese, nella loro agenda politica e, una volta salito al potere il Labour Party continuò a dialogare con l’associazione sino ad arrivare ad un progetto di legge condiviso dalla comunità sorda, che ha condotto sino al riconoscimento.

“Questo riconoscimento porterà alle persone sorde maggior accesso alle informazioni nella loro lingua, aumentando il peso della comunità sorda all’interno del paese e consentendo di preservare la cultura sorda”, conclude il presidente Mulvaney.