Per diventare assistente alla comunicazione

Per diventare assistente alla comunicazione

I requisiti, il percorso formativo per intraprendere questa professione

Il nostro viaggio alla scoperta delle figure professionali che nella scuola lavorano fianco a fianco con le persone sorde continua. Abbiamo intervistato la dott.ssa Elena Tomasuolo dell'ISTC-CNR di Roma e la dott.ssa Carmen Orfanò, Vice Presidente della cooperativa Gruppo Silis per individuare le competenze professionali e umane necessarie per svolgere la professione di assistente alla comunicazione.

Quali sono i requisti fondamentali di un assistente alla comunicazione? (risponde la dott.ssa Tomasuolo)

1. Buon livello culturale (diploma di scuola superiore, possibilmente laurea)
2. Saper lavorare in equipe
3. Sapersi mettere in gioco: flessibilità4. Conoscenza del mondo dei sordi, della loro cultura e naturalmente della lingua dei segni5. Capacità di trovare strategie comunicative efficaci a seconda dell'alunno sordo che si ha di fronte (anche se il bambino non è segnante)6. Conoscenza della sordità associata a pluridisabilità

Esiste un percorso formativo univoco per chi vuole diventare un assistente alla comunicazione?(risponde la dott.ssa Tomasuolo)

A livello nazionale c'è molta variabilità rispetto ai corsi che formano gli assistenti alla comunicazione e, addirittura, all'interno di ciascuna regione e città si trovano corsi molto differenti come numero di ore e programmi proposti.

Il consiglio per chi vuole frequentare uno di questi corsi è non fidarsi unicamente del titolo "corso di formazione per assistenti alla comunicazione", ma di andare effettivamente a verificare cosa il corso offra, chi siano i docenti, quali siano le materie trattate e quindi, in buona sostanza, se sia di qualità o meno.

Quanto è importante avere una conoscenza approfondita della Lis? (risponde la dott.ssa Tomasuolo)

Importantissimo con i bambini sordi segnanti, meno importante con i bambini cosiddetti "oralisti". Un bravo assistente alla comunicazione è colui che riesce ad adattare il proprio segnato alle reali competenze del bambino e che trova strategie comunicative alternative, ma comunque efficaci, con i bambini per i quali i genitori hanno scelto un percorso che non comprende la LIS.

La LIS è lo strumento più potente che abbiamo a livello scolastico per far arrivare al bambino sordo i contenuti didattici in modo immediato ed efficace: al di là della scelta riabilitativa che la famiglia sceglie per l'alunno sordo, al di là della scelta di ausilio acustico (protesi vs impianto cocleare), la LIS dovrebbe sempre essere utilizzata in ambito scolastico per garantire il PIENO ACCESSO ai contenuti didattici in un'ottica di bilinguismo!


Cosa offre il Gruppo Silis per la formazione degli assistenti alla comunicazione? (risponde la dott.ssa Carmen Orfanò)

Per accedere al corso per assistenti alla comunicazione il Gruppo SILIS prevede il superamento di 4 livelli LIS. La nostra associazione è stata la prima in Italia ad attivare lo scorso anno accademico un livello ulteriore rispetto ai tre previsti. Infatti,dopo anni di riflessione e di ricerca portati avanti con l'ISTC-CNR di Roma, in conformità con il Common European Framework of Reference for Languages (CEFR), il Gruppo SILIS ha strutturato e organizzato un quarto livello LIS che sia successivo ai primi tre livelli di lingua e propedeutico per chi vuole accedere ai corsi Assistente alla Comunicazione e Interprete LIS.
Il corso per assistenti alla comunicazione è finalizzato a fornire agli allievi competenze metodologiche e tecniche per comunicare messaggi dall’Italiano alla LIS e viceversa; sviluppare una perfetta padronanza della lettura labiale e della dattilologia; a fornire una serie di regole deontologiche di comportamento indispensabili nello svolgimento della professione di assistente, ricordando sempre che il deficit uditivo non pregiudica gli aspetti cognitivi dell'alunno.Le lezioni sono tenute da docenti sordi bilingue (Italiano/LIS) per quanto riguarda l’insegnamento specifico della Lingua dei Segni e da diversi docenti udenti e sordi per quanto riguarda la parte teorica. Durante le lezioni di pratica si predilige l'interazione: gli insegnanti organizzano attività che prevedono lo sviluppo di capacità comunicative e produttive spontanee degli studenti.

(foto fornita da Gruppo Silis)