La sordocecità e la comunicazione in LIS tattile

La sordocecità e la comunicazione in LIS tattile

Le strategie di comunicazione delle persone sordocieche

Sulla sordocecità l’informazione è spesso carente. L’incontro de I Venerdì del Pendola tenuto da Alessandra Checchetto lo scorso dicembre ha permesso di fare chiarezza sugli aspetti fisici, normativi, ma anche di comunicazione legati a questa disabilità.Sono considerate sordocieche tutte le persone affette da una minorazione totale o parziale combinata della vista e dell’udito, che può essere congenita o acquisita.Per questo motivo la popolazione sordocieca è molto eterogenea per cause che vi conducono, per il modo in cui queste due minorazioni si combinano, per momento della vita in cui si diventa sordociechi, come infine per i percorsi educativi e riabilitativi intrapresi.

Quante sono le persone sordocieche?

Alessandra Checchetto, consulente per la Lega del Filo d’oro, docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, interprete di LIS e interprete-guida per persone sordocieche, ha fornito dati interessanti: secondo la Dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento Europeo del 12 aprile 2004, in Europa vi sarebbero circa 150.000 persone sordocieche. Di queste, circa il 14% sarebbero nate sordocieche, il 35% nate sorde e divenute cieche in età adulta, il 6% nate cieche e divenute sorde da adulte, il 45% con sordità e cecità acquisite in età adulta.Una piccola comunità quindi, che poco alla volta sta prendendo consapevolezza della propria specificità culturale, legata alla particolare esperienza del mondo e della vita, e i cui diritti e le cui specificità in Italia sono riconosciute dalla legge 107 del 24 giugno 2010.

Come comunicano le persone sordocieche?

I sistemi di comunicazione per le persone sordocieche sono diversi. Dal metodo Malossi, nel quale si usa la mano come strumento di comunicazione come se fosse una macchina da scrivere, al metodo Tadoma che permette il riconoscimento dei suoni vocali appoggiando il pollice sulle labbra e il palmo della mano sulle guance di chi parla, per passare poi alla comunicazione oggettuale e a quella comportamentale. Fra le forme di comunicazione, soprattutto fra le persone nate sorde e poi divenute sordocieche, c’è la LIS tattile (LISt), lingua che viene veicolata attraverso il canale tattile ovvero grazie alla sensibilità tattile, propriocettiva e cinestetica che l’individuo utilizza nel momento in cui esegue o segue i movimenti dei segni.

La ricerca

Alessandra Checchetto ha citato una ricerca sulla LIS tattile, promossa da un gruppo di persone sordocieche e condotta dal 2007 dalla stessa Alessandra Checchetto insieme ad un gruppo di ricercatori: Carlo Cecchetto, Carlo Geraci, Maria Teresa Guasti e Alessandro Zucchi. Lo studio cerca di individuare le caratteristiche assunte dalla lingua nel suo passaggio dalla modalità visiva di produzione e ricezione dell’informazione linguistica a quella tattile.

Gli esempi riportati durante l’incontro riguardano la formulazione di domande sì/no, domande wh e l’uso dei marcatori di domanda. Ad oggi, i risultati raggiunti dicono che la LIS tattile ha individuato strategie assolutamente originali e innovative nel riorganizzare le informazioni prettamente visive della LIS, che spesso vengono convogliate secondo una modalità simultanea, in informazioni tattili, organizzate secondo una modalità sequenziale.

Lo studio della LISt è in grado di dire molte cose sulla capacità di linguaggio specie-specifica dell’uomo e sulle proprietà resilienti delle lingue, oltre ad essere fondamentale nel processo di riconoscimento identitario e culturale delle persone sordocieche e nella formazione degli operatori specializzati e degli interpreti che lavorano a stretto contatto con questa comunità.