L'interprete scolastico per una completa accessibilità

L'interprete scolastico per una completa accessibilità

Stefania Mion ci racconta la sua esperienza

Si riparte! Il nuovo anno scolastico è appena iniziato. Affrontarlo con consapevolezza vuol dire anche conoscere le diverse figure che affiancano i docenti nell'attività scolastica giornaliera per garantire alle persone sorde uguale accesso all'istruzione. Una di queste è quella dell'interprete scolastica, professionista dal ruolo fondamentale e delicato. Abbiamo chiesto a Stefania Mion di raccontarci la sua esperienza.

Puoi spiegare brevemente in cosa consiste il tuo lavoro?

Attualmente opero all'interno di una scuola secondaria di primo grado presso il progetto bilinguismo di Noventa Padovana, dove sono inseriti alcuni studenti sordi. Mi occupo di tradurre da e verso la LIS qualsiasi comunicazione avvenga in classe durante la giornata scolastica; principalmente mi riferisco ai contenuti didattici, veicolati dal docente di classe e dal docente di sostegno, a tutti gli interventi da parte degli studenti udenti e degli studenti sordi, comprese le interrogazioni, e poi alle attività che completano il percorso di studi quali le visite d'istruzione, gli spettacoli, i progetti, gli incontri ecc. Il lavoro dell'interprete scolastico è complesso e sfaccettato e per questo estremamente stimolante.

Come costruisci la relazione con i tuoi studenti? Puoi raccontarci qualche episodio utile per darci un'idea della vita in classe?

La relazione si costruisce con il tempo ed è fatta di equilibri reciproci. Noi, in quanto interpreti scolastici, siamo figureche entrano a far parte del processo educativo dei ragazzi sordi così come in quello degli studenti udenti poiché siamoin classe per molte ore. In tal senso è fondamentale creare un rapporto positivo e di fiducia con tutti gli alunni, pur mantenendo la giusta professionalità nei loro confronti. Si entra così tanto nella quotidianità del gruppo classe che spesso sono gli studenti udenti ad assumere alcuni accorgimenti utili alla buona riuscita della traduzione: segnalano loro stessi ai compagni o a terzi quando l'eloquio è troppo veloce, si preoccupano durante le uscite che vi sia la giusta posizione per l'interprete e per i compagni.

Ti viene garantita la continuità su un caso che ti viene assegnato?

Generalmente sì. L'assegnazione viene rinnovata di anno in anno a ridosso dell'inizio delle lezioni, con particolare attenzione alla continuità didattica. Cambiare punto di riferimento in classe è un fattore che può gravare sullo svolgimento del percorso didattico dell'alunno. E' chiaro che l'allievo, che spesso è un bambino, deve entrare in relazione con una persona che non conosce, abituandosi al suo segnato, al suo modo di lavorare e di essere, questo richiede sicuramente un periodo di adattamento più o meno lungo.

Da un punto di vista didattico quali sono le sfide che devi affrontare?

La vera sfida è elaborare contenuti accessibili e fruibili da tutti. Per realizzare questo si deve collaborare costantemente con i docenti di classe e di sostegno. Tutte le figure coinvolte nel processo educativo devono mettere in campo la loro parte di competenza per creare lezioni che tengano conto anche degli studenti sordi; ciò dicasi anche per i materiali che devono essere adattati e adattabili.

Come è accolta la tua figura dai docenti con cui collabori? Sei riconosciuta?

Certo! La collaborazione è generalmente proficua e positiva in quanto l'obiettivo è comune: l'istruzione degli studenti!
In questo senso è necessario avere grande consapevolezza del proprio ruolo d'interprete scolastico all'interno dell'equipe educativa. Conoscere bene la propria professione permette di collaborare nel migliore dei modi, ognuno per il proprio ambito di competenza. Si può così costruire un dialogo costruttivo che permette di mettere in comune le proprie esperienze e la propria preparazione.

Da quanto tempo lavori? Il progetto di Noventa Padovana ha attraversato un momento di difficoltà, cosa si prospetta per questo anno?

Sono inserita nel progetto dal 2011. Purtroppo questi anni hanno visto una progressiva diminuzione e un esaurimento dei fondi destinati al progetto. Il passaggio da province a città metropolitane inoltre sta modificando il servizio relativo all'inserimento scolastico dei disabili sensoriali con conseguente precarietà dei fondi qui destinati. Quest'anno, 2016­- 2017, è purtroppo l'ultimo anno garantito del progetto, al termine del quale non abbiamo alcuna certezza che possa proseguire.