Estetica, arte e accessibilità

Estetica, arte e accessibilità

Il primo appuntamento di 9 Segni d'Arte ha portato all'attenzione temi fondamentali legati all'accessibilità della fruizione dell'arte

Si è svolto Venerdì 8 aprile il seminario di apertura di 9 Segni d'Arte, cartellone di appuntamenti dedicato ad arte e accessibilità organizzato dalla nostra onlus in collaborazione con Oppi, Museo Tattile Statale Omero, CounseLis.

Il tema dell'incontro che ha visto protagoniste Loretta Secchi, curatrice del Museo Tattile Anteros dell'Istituto dei Ciechi F. Cavazza, e Patrizia Marti, responsabile del Santa Chiara FabLab di Siena e docente presso l'Università degli Studi di Siena, è stata l'accessibilità del bene culturale e l'estetica come valore fondamentale nella progettazione di ausili per persone con disabilità sensoriale.

Una breve introduzione di Stefania Poesini, archeologa dell'Università di Siena, ha raccontato le varie esperienze sul tema dell'accessibilità che hanno coinvolto il polo senese, sino ad ad arrivare a Vietato Non Toccare, un percorso museale tattile olfattivo finalizzato all’esemplificazione delle buone prassi da adottare nella progettazione accessibile degli ambienti dedicati all’arte e alla cultura.

E proprio in tema delle buone prassi, Loretta Secchi ha portato come esempio il lavoro svolto negli anni con il suo gruppo di ricerca e presso il Museo Tattile Anteros.

Come tradurre un bene culturale? Come renderlo accessibile alle persone con disabilità sensoriale visiva? La tecnica del bassorilievo prospettico è la soluzione individuata e portata avanti nel tempo. Una riproduzione fedelissima ed artigianale dell'opera d'arte che può essere esplorata tattilmente dalla persona non vedente e che deve essere capace di restituire non soltanto il valore estetico di un’opera, ma a che anche quello emozionale.

Per farlo, sottolinea Loretta Secchi, è fondamentale associare al dispositivo realizzato, percorsi di educazione alla fruizione dell’arte, una didattica capace di trasmettere i valori dell’opera al punto da dare permettere alla persona non vedente di restituire l’opera stessa, ricreandola con la creta.

Dall’importanza della didattica all’estetica dei dispositivi tecnologici. Patrizia Marti, docente presso l’Università di Siena, la Eindhoven University of Technology (Olanda), dopo aver mostrato progetti di design tutti orientati al ripensamento degli ausili per disabili in un’ottica di gradevolezza estetica oltre che di funzionalità, ha raccontato al pubblico esperienze di ricerca basate sull’esplorazione dell’estetica in un’ottica di interazione mirata alla cura. In altre parole, la tecnologia può aiutare a guarire.

I robot, come il cucciolo di foca realizzato dal suo gruppo di ricerca e utilizzato per la cura di persone con demenza, possono aggirare alcuni ostacoli (nel caso della Pet Therapy i costi di gestione, problemi di natura etica) e supportare terapie mediche nell’ottica di una guarigione.
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