Andare oltre le barriere si può!

Andare oltre le barriere si può!

Il commento di Consuelo Agnesi al successo del laboratorio Da cuore a cuore con Felice Tagliaferri

di Consuelo Agnesi

Si può andare oltre le barriere, utilizzando l’arte come mezzo di inclusione? Si può andare oltre il silenzio, oltre il buio, oltre la percezione tattile e l’eloquenza della Lingua dei Segni?
Si può. Si può andare oltre ogni barriera, utilizzando l'arte come potente mezzo di inclusione. Si può andare oltre il Silenzio, oltre il Buio, oltre la Percezione tattile e la Lingua dei Segni. Si può.

Nel laboratorio è stato possibile, attraverso semplici indicazioni per guidare i partecipanti nella realizzazione del ritratto del compagno che avevano di fronte. Alcuni partecipanti erano bendati, altri armati di cuffie, altri ancora hanno osato mettere entrambi e sono stati mescolati nei tavoli con le persone sorde e cieche. Il risultato è stato lo stesso. Ogni partecipante, con certosina pazienza, passo dopo passo, seguendo le poche indicazioni tattili, vocali e/o in Lingua dei Segni, è riuscito a creare il volto ed a sorprendersi di fronte al risultato.

Un risultato che è, secondo me, ricco di diversi significati e contenuti.
Come ogni sensazione diventi memoria, se viene ascoltata, percepita, esplorata e realizzata senza aver bisogno di ricorrere a quei mezzi “tradizionali” quali la vista e l'udito. Come oggi si viva in un mondo più virtuale che reale, legato alla velocità che non consente di assaporare ogni singolo momento: grazie alla percezione tattile si riscopre quindi quel contatto fisico ormai “dimenticato” e si arriva a elaborare lentamente, un ricordo tangibile dell'altro così come il momento in cui si comunica, mettendosi in relazione l'uno con l'altro, attraverso la Lingua dei Segni, sia bendati che con le cuffie. Come oggi sia possibile comunicare in diverse modalità senza particolari difficoltà e nel laboratorio lo abbiamo sperimentato attraverso le mani, usate sia per l'esplorazione tattile che per la Lingua dei Segni. Come sia stato davvero emozionante, osservare e percepire le emozioni sul volto di ognuno, condividerle e ritrovarsi insieme per un paio d'ore, senza percepire alcuna differenza tra di noi. Un paio d'ore, dove l'inclusione è stata la vera protagonista.


Leggi il post con il commento di Felice Tagliaferri

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